Quando Dante scelse di chiamare VITA NOVA la sua grande raccolta poetica giovanile, oltre che introdurre nella letteratura italiana il prosimetro, ovvero l’alternarsi in 42 capitoli di poesia e prosa, volle simbolicamente rappresentare la vita giovanile, quella rinnovata dall’amore per Beatrice. Ne parleremo nel Festival con i maggiori esperti del capolavoro dantesco e analizzeremo l’importanza di questa rivoluzione letteraria fatta da un giovane di 18 anni. La scelta di intitolare il festival 2016 con un richiamo al primo decennio poetico del grande fiorentino è legata alla volontà di introdurre in questa edizione una riflessione sul futuro presente, quello già incominciato, di cui spesso sappiamo poco, perché il domani lo aspettiamo senza accorgerci che è già arrivato. Una ricognizione importante nel cambiamento già avvenuto, una rassegna di scenari futuri già in atto nei settori più diversi della scienza, della cultura, della società. Si confronteranno intellettuali di grande rilievo, nazionali e internazionali, per prospettarci la vita nuova,lo scontro spesso sotterraneo ma di recente anche manifesto tra le generazioni, la resilienza dei poteri costituiti e la eversiva forza di chi interpreta l’insoddisfazione delle masse e dei singoli. Tracce del mondo che viene, residui del mondo che scompare. A Ci…vitanova la Vita Nova.