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Luglio

18:00

Un convegno per aprire il Festival con una riflessione culturale su una ricostruzione che rispetti la storia

Mercoledì 26 luglio, ore 18:00 Teatro Annibal Caro

Futura fin dalle sue prime edizioni ha scelto la strada del festival che, pur svolgendosi nella stagione estiva, spesso considerata momento di evasione e di spensieratezza, ha scommesso sul comune desiderio del pubblico e dei suoi ospiti di fare cultura e di anticipare temi e problemi del futuro. Nel tempo questo è diventato il senso profondo della proposta di questa “officina del futuro, laboratorio dell’avvenire”, nata in una città moderna come Civitanova Marche. Quest’anno affrontiamo un domani marchigiano pieno di incertezze e di paure legate ad un evento che ha ferito la nostra terra e che vogliamo dimenticare con la forza della concreta azione del rilancio e della ripresa di quella parte delle Marche che ha bisogno di tutte le Marche per ricominciare. In collaborazione con la Regione Marche e con il Consorzio AASTER, avviamo, perciò, la quinta edizione del festival con un convegno-dibattito che segue il recente Forum di Macerata sui saperi sociali e territoriali e affronta come tema “Il Sapere dello Sguardo tra memoria e futuro.

Cultura e tutela del paesaggio per una rinascita delle Marche nel dopo sisma” che intende, con la partecipazione di esperti e intellettuali di fama nazionale, affrontare la complessità sociale e culturale di una ricostruzione qualificata e rispettosa di un paesaggio millenario. L’incontro, condotto da Salvatore Giannella, giornalista e scrittore molto notoa, vede la presenza di Alessandro Amato, sismologo, Aldo Bonomi, sociologo e fondatore di Aaster, Eugenio Coccia, fisico e rettore del GSSI dell’Aquila, Giorgio Mangani, geografo e studioso del paesaggio, Fabio Renzi, direttore di Symbola, Marco Revelli, storico, Antonella Tarpino, storico e esperto di tutela del paesaggio. Sono state invitate tutte le autorità istituzionali impegnate nel cratere del sisma e interessate all’acquisizione di competenze e proposte culturali su un tema di grande importanza e di somma urgenza per una ricostruzione qualificata e proiettata su linee di prospettiva futura ma anche di raccordo con le radici storiche delle Marche.