L’ETICA DI UN FESTIVAL


FUTURA FESTIVAL si chiedeva nella scorsa edizione se Domani sarebbe stato un altro giorno e ha provato con grandi ospiti, nazionali e internazionali, a dare una risposta a un quesito molto impegnativo in un contesto di stagnazione del presente fatto di crisi senza uscita e di tunnel privi di luce. Con l’ottimismo della volontà e la forza della ragione ( contro gli oscurantismi di ogni tipo che tormentano la veglia e il sonno) vogliamo ora, finalmente, con il contributo dei tanti ospiti dell’edizioni 2015, provare, attraverso la chiave del cambiamento in atto, a capire quale futuro stiamo costruendo, evitando errori vecchi e nuovi, ritrovando l’umanità dissipata e il senso morale di matrice kantiana ( il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me), rimettendo in movimento le idee, i progetti, i desideri e i sogni. Tra letteratura e filosofia, tra scienze ‘dure’ e scienze ‘molli’ ( ma vale ancora questa distinzione?), tra cinema e nuovi linguaggi, ci muoveremo alla ricerca di passi avanti, di mutamenti epocali, di rivoluzioni scientifiche e svolte culturali per capire a che punto del guado siamo giunti e se il cammino sta avvenendo anche se a volte non lo percepiamo. TODO CAMBIA è insieme una constatazione e un auspicio, una nuotata nel mare dov’è profondo e il bisogno di terre sicure per riprendere fiato. È atterrare sulla cometa, è esplorare l’universo infinito e l’universo che siamo noi, vincere le paure non vivendo incoscientemente le sfide, desiderare il futuro senza giocarci.
Un festival estivo richiede leggerezza, direbbe Italo Calvino, e i temi che proponiamo sembrano avere la complessità di un enigma senza soluzione.Futura è nata proprio per questo, per incontrare maestri, per sentire gli esploratori di futuro, per educarci al tempo che viene nelle calde giornate d’estate, perché queste sono le occasioni migliori per coltivare l’anima e occuparci un po’ di noi ovvero di estetica interiore( di quella esteriore ci occupiamo anche troppo). Bertrand Russel,nel lontano 1930, già diceva: “Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l’ultimo prodotto della civiltà, e al giorno d’oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello”.

Per avere certezze nella giungla delle incertezze contemporanee, per esercitare il dubbio quando le certezze diventano monoliti e gli uomini le difendono ciecamente contro altri uomini, per un avvenire che somigli al passato, come i figli somigliano ai padri solo per il poco che hanno da consegnare ,perché è dei figli il compito di dare dignità e etica alla società che viene, al futuro che riscatti il presente.

Il Direttore Artistico
Gino Troli