TODO CAMBIA.
CRISI E MUTAMENTO, IL FUTURO OLTRE LA PAURA
DIZIONARIO FILOSOFICO DEL CAMBIAMENTO
Un viaggio a ritroso nella storia della filosofia alla ricerca di lezioni fondamentali per una guida alle domande del presente.Scopo di tutti gli incontri è quello di ripensare criticamente il cambiamento, sospendendo il tempo emergenziale del nostro presente per renderlo oggetto della riflessione e della “pazienza del concetto”. È il solo modo, forse, per evitare – come ricordava Günther Anders – che il mondo continui a cambiare senza di noi, e alla fine si trasformi in un mondo senza di noi.
SAETTA PREVISA VIEN PIÙ LENTA
Dante nel 750esimo della nascita rivisitato dai maggiori studiosi e letterati italiani per riscoprire la forza morale, il valore scientifico, la modernità della intuizione del suo pensiero e della sua opera.Dante davanti a noi, nel futuro, non dietro di noi, nel passato: questa è la sua forza straordinaria, di classico senza tempo,oltre il tempo, il più grande genio universale che insieme a Shakespeare ancora ci illumina.
IL CONSUMAMENTO DELL’OZIO
“L’ozio è uno de’ maggiori consumamenti che possa avere uno spirito attivo”, così scrisse Annibal Caro nelle sue Lettere familiari. Siamo alle porte del 450esimo della sua morte e Futura vuole riflettere attivamente su una celebrazione moderna e innovativa di un anniversario importante per Civitanova. Incontri e ospiti contro l’ozio, proprio al tempo delle vacanze estive in nome di Caro.
“CON LA CULTURA NON SI MANGIA”
Il confronto tra cultura scientifica e cultura umanistica nel nostro paese è ancora poco praticato e rischia di essere un elemento di ritardo sia nella cultura scolastica italiano che nella società ancora ferma ad una concezione del sapere piena di retorica e passatismo.
È possibile un incontro tra i due mondi? Si può finalmente vivere in un’osmosi salutare tra idee scientifiche e visione umanistica?
“Non è passato un secolo dai miei tempi, ma molti secoli. La tecnologia di oggi era impensabile cinquanta-sessant’anni fa. Ma la tecnica da sola non basta, serve una visione più ampia.”(Rita Levi-Montalcini)
I GUANCIALI DELL’ABITUDINE
“Viviamo di solito nell’abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo.Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell’abitudine”( Proust). Sono spesso questi guanciali che ci impediscono il cambiamento. Alla ricerca di segnali di futuro, di percorsi in atto, di innovazioni possibili, di approdi possibili per un dopo-crisi. Diceva il grande Jaques Brel: “Conosco delle barche che si dimenticano di partire… hanno paura del mare a furia di invecchiare”.
IL TEATRO DELLA SCIENZA:INCONTRI CON IL MONDO CHE VIENE
Prosegue dopo il grande successo dello scorso anno il percorso di scoperta e di formazione alla cultura scientifica del pubblico di Futura. Sempre di più nel nostro festival diventa centrale il ruolo di grandi figure della ricerca nei vari settori ( fisica, medicina, neuroscienze, biologia, zoologia,ecc..) che con lezioni divulgative mettono la loro alta competenza a disposizione di tutti. Il mondo che viene spiegato al grande pubblico per capire e essere protagonisti consapevoli del domani.
IL GRANDE CINEMA DI FUTURA
Dopo Paolo Sorrentino e Paolo Virzì ( con Micaela Ramazzotti), che hanno impreziosito le precedenti edizione del Festival, il racconto del cinema italiano continua con la stessa attenzione a ciò che si muove negli schermi del nostro paese con la voce viva di assoluti protagonisti che hanno avuto riconoscimenti internazionali e rappresentano ancora la grande scuola che ha fatto grande il nostro cinema nel mondo. La piazza sarà ancora la sede di un festival nel festival, cinema all’aperto e memorabili interviste. Perché tanto cinema, ci si può chiedere, risponde J.L.Godard: “La televisione crea l’oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi”.
TODO CAMBIA: ALTRI CONTINENTI, NECESSARI MUTAMENTI
Uno sguardo al sud del mondo, le contraddizioni di un modello di sviluppo incapace di dare risposte convincenti agli squilibri e alle disuguaglianze, le voci di testimoni che dalle ideologie terzomondiste, alle tesi dei sostenitori della decrescita, alle spiazzanti encicliche di Papa Francesco stanno mettendo in discussione la supponenza occidentale e la prosopopea di un capitalismo che non si fa domande. Contro la “globalizzazione dell’indifferenza”.
TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO, ESPLORATORI DEL FUTURO
L’anno scorso gli orizzonti di Futura si sono allargati a dismisura con l’arrivo di uno dei più grandi intellettuali viventi,Zygmunt Bauman, che con il suo intervento ha dato spessore internazionale al nostro festival. La presenza nelle due edizioni 2013 e 2014 di Marc Augè, il creatore della formula antropologica del “non luogo” di fama mondiale, aveva già aperto la scena ai grandi temi della cultura contemporanea. Nel 2015 ci illuminerà un’altra grande figura del dibattito culturale internazionale: David Grossman.
È sufficiente una sola citazione per capire il ruolo del grande scrittore israeliano oggi:
“La realtà in cui viviamo oggi non è forse crudele come quella creata dai nazisti ma certi suoi meccanismi hanno leggi di fondo molto simili che offuscano l’individualità dell’uomo e lo portano a rifiutare obblighi e responsabilità verso il destino degli altri. È una realtà sempre più dominata dall’ aggressività, dall’estraneità, dall’incitamento all’odio e alla paura; dove il fanatismo e il fondamentalismo sembrano farsi più forti ogni giorno mentre altre forze perdono la speranza di un cambiamento” (da Raccontare una storia per salvare gli uomini)
FUTURA DI MARCA
Anche in questa edizione dedichiamo uno spazio del festival ai segni di cambiamento e alle trasformazioni in atto nella nostra regione. Piccole e grandi novità che si profilano nelle Marche, vecchie e nuove generazioni che si cimentano con tentativi di allineamento della nostra economia, del nostro mondo del lavoro, della nostra cultura alla modernità in cammino, le Marche del futuro che guardano alla qualità e ad un nuovo protagonismo.
I temi che vogliamo affrontare quest’anno sono l’enologia e la gastronomia come opportunità per un modello di sviluppo rispettoso di natura e paesaggio.
OLTRE LA PAURA
Fenomeni sempre più diffusi di degrado morale della società, chiusure aprioristiche alla conoscenza e comprensione dell’altro, individualismi radicali che fondano le loro ragioni su una difesa di privilegi spesso priva di ogni senso di fratellanza umana e di comune destino, ci impongono una riflessione culturale sul futuro dell’etica e su come sia in atto una modifica palese e sotterranea dei valori umani, delle acquisizione storicizzate della morale e della convivenza sociale. Oltre la paura per una nuova etica, inclusiva, illuminata, coraggiosa.