DOMANI È UN ALTRO GIORNO


FUTURA FESTIVAL 2014 comincia, per una scelta non casuale, con un dibattito molto ricco di ospiti e di temi disciplinari che abbiamo voluto intitolare DOMANI È UN ALTRO GIORNO? Alla ricerca dei futuri possibili. Eravamo rimasti ai temi introduttivi della passata edizione che aveva tra le sue principali finalità quella di mettere in campo la questione del futuro, definirla, tematizzarla, darne i confini tra pensiero “umanista” e “scienza”, intesa nel luogo comune come esatta e oggettiva. Mettere dubbi, minare le certezze, rifondare gli strumenti e le convinzioni radicate, da qui siamo partiti. Ora invece approdiamo a una seconda edizione meno caratterizzata da uno spirito di relativismo assoluto: la scelta di fondo è quella di fare il nostro icaresco volo con ali meno provvisorie. Abbiamo chiesto aiuto al passato, ai grandi classici per procurarci dei punti fermi (così va pure inteso il titolo della seconda edizione, in latino e mutuato da un classico senza tempo come Seneca) e a darne ragioni al nostro pubblico non poteva che essere Italo Calvino:

“È classico ciò che tende a relegare l’attualità
al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo
di questo rumore di fondo non può fare a meno.
È classico ciò che persiste come rumore di fondo
anche là dove l’attualità più incompatibile fa da padrona.”

Meglio non potevamo dire. Bisogno di distanza dal presente, come se il futuro da intravedere possa meglio essere messo a fuoco in un rapporto diretto con il passato pieno di premonizioni che l’attualità ha visto inascoltate o peggio volontariamente misconosciute. Due grandi ospiti dello scorso anno come Boncinelli e Augé, che avremo con noi anche in questa edizione perché sono ormai fedeli compagni di viaggio del nostro Festival, hanno scritto e detto nelle nostre piazze due grandi verità. Il primo ci ha rivelato che non abbiamo percepito, sempre a causa del rumore di fondo, che ormai siamo una specie che può modificare se stessa, coscientemente e consapevolmente; il secondo che il futuro è solo l’evidente contraddizione tra il mondo- città apparentemente globale e le città- mondo inadeguate e arretrate nelle quali viviamo. Ogni incontro, nei dieci giorni di Futura, cercherà di farci fare un passo avanti nel percorso della consapevolezza delle nostre responsabilità, nelle scelte individuali e collettive e nella emancipazione quasi illuminista di cittadini del mondo, cosmopoliti del Futuro.

Il Direttore Artistico
Gino Troli